
nella cantina della Trattoria De Toni
a Grado, una piccola isola situata
nella parte più a sud del Friuli Venezia Giulia.

La nostra storia
E' solo nel gennaio del 2022, dopo anni passati a sperimentare ricette ed ingredienti, che il suo ideatore Riccardo Gaddi inizia a pensare di far diventare Gintonego qualcosa di più di un semplice sogno nel cassetto: è il 24 giugno dello stesso anno che l'idea prende finalmente vita.
Una prima produzione di 1056 bottiglie, tutte uniche nel loro genere e curate nei minimi dettagli, in cui vengono utilizzati esclusivamente ingredienti del territorio, provenienti da fornitori e vivai selezionati, che li producono in modo responsabile salvaguardando la biodiversità dell'ambiente regionale.
Anche la scelta della bottiglia è stata mirata, prodotta in uno speciale vetro Wild Glass che utilizza fino al 100% di vetro riciclato nel processo di produzione.
L'etichetta è il dettaglio finale per un prodotto che fin da subito ha voluto richiamare orgogliosamente la propria provenienza ed il proprio attaccamento al territorio di Grado, l'isola del sole.
I nostri ingredienti
Ginepro
Juniperus
componente balsamica, leggermente erbacea.
Coriandolo
Coriandrum sativum
si utilizzano i semi di coriandolo per arrotondare ed ammorbidire i gin.
Angelica
Angelica archangelica
le radici di angelica si utilizzano per stabilizzare la componente aromatica del gin
Assenzio marino
Artemisia caerulescens
si utilizzano le sue sommità che conferiscono al Gintonego, oltre ad una leggere nota balsamica, una piacevole nota salmastra
Tintura assenzio marino
Tintura artemisia caerulescens
a differenza di quello sopra, in questo caso le sommità dell'assenzio vengono utilizzate in infusione a freddo per conferire al gin finale quella punta leggermente amarognola che rende la bevuta più dry
Ginepro
Juniperus
componente balsamica, leggermente erbacea.
Coriandolo
Coriandrum sativum
si utilizzano i semi di coriandolo per arrotondare ed ammorbidire i gin.
Angelica
Angelica archangelica
le radici di angelica si utilizzano per stabilizzare la componente aromatica del gin
Assenzio marino
Artemisia caerulescens
si utilizzano le sue sommità che conferiscono al Gintonego, oltre ad una leggere nota balsamica, una piacevole nota salmastra
Tintura assenzio marino
Tintura artemisia caerulescens
a differenza di quello sopra, in questo caso le sommità dell'assenzio vengono utilizzate in infusione a freddo per conferire al gin finale quella punta leggermente amarognola che rende la bevuta più dry
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